martedì 24 novembre 2009

Documento di sintesi della proposta emersa dall'Assemblea di Serrenti

Il sunto della proposta emersa da discutere ed eventualmente emendare nei vari circoli.

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domenica 22 novembre 2009

La riunione di Serrenti un fantastico momento di confronto

di Thomas Castangia

Ieri alle 16 a Serrenti si è tenuta la seconda riunione della rete dei circoli (il nome è in divenire potrebbe diventare PD in rete o PD in circolo) con la presenza di molti segretari di circolo del Medio Campidano e militanti e segretari di altre province in particolare Cagliari ed Oristano. Sono state 4 ore di dibattito e confronto cui in rappresentanza del Partito Regionale ha presenziato la Presidente del Partito Valentina Sanna. In platea anche la vice-presidente Rita Corda. La discussione è stata caratterizzata da un forte intento propositivo in particolare su due temi: il ruolo dei circoli del PD nella azione politica del partito con la presentazione di suggerimenti per lo statuo; la stesura di un calendario di iniziative che i circoli vogliono organizzare nei vari territori.

Dal dibattito è emersa la reale voglia dei circoli presenti di iniziare con slancio l'avventura della costruzione e del radicamento del partito nei territori, sono state presentate alcune proposte per la creazione di strumenti di supporto ai circoli in quest'attività e per la ridistrubizione delle risorse economiche all'interno dei vari livelli del PD. E' stato proposto anche lo studio di un sistema di valutazione per l'attività dei circoli attraverso il quale erogare i finanziamenti, un approccio meritocratico che mancava nel PD e che dovrebbe invece rappresentarne un pilastro portante. Di particolare rilevanza è stato l'intervento in cui Michela Mura ha presentato il lavoro per la costruzione di un programma partecipato per le elezioni comunali di Sestu, un esperienza importante che alcuni circoli hanno detto voler riproporre nei loro territori. In seguito diversi interventi hanno chiesto al Partito ed al Segretario di fare in modo che le diversità che compongono il partito ne rappresentino la ricchezza e non siano la scusa per divisioni artificiose, in molti hanno sostenuto al necessità di un confronto autentico sui temi libero da schemi di area e da posizioni preconcette. I presenti hanno in particolare lamentato la mancanza di fondi per lo sviluppo di iniziative politiche e avanzato in tal senso richieste per avere una quota parte dei versamenti del tesseramento e degli eletti. I presenti hanno rivendicato il loro diritto ad incidere nelle scelte del Partito ed a dare un contributo affiancando il Segretario nella sua azione di costruzione e rilancio del partito. I presenti hanno concordato di presentare al Segretario Regionale ed alla Segreteria alcune proposte organizzative su un sistema consortile per la gestione di alcuni servizi per i circoli e sulla istituzione del SIPA (Sistema per la partecipazione) uno strumento che consenta di mettere i circoli in rete tra di loro.

Dagli interventi è emersa inoltre una scaletta di temi sui quali proporre iniziative. Si è chiesto al Segretario Regionale del Partito una presa di posizione sul tema Lavoro e diversa abilità e sulle recenti modifiche che penalizzano l'assunzione di persone con diversà abilità nei luoghi di lavoro.
Si è deciso di promuovere una serie di manifestazioni di protesta contro il decreto Ronchi in merito alla privatizzazione dell'acqua e di riconvocare a breve ad Oristano la rete per una iniziativa su questo tema. Si è proposto di promuovere nei centri universitari un iniziativa in merito al tema "Caro affitti per gli studenti fuori sede" e di iniziare una elaborazione sul tema della costruzione di parchi eolici in alcune realta di pregio ambientale quali la trexenta.

Ringrazio ancora tutti i presenti per la disponibilità e per la bella serata in particolare il circolo di Serrenti che ha ospitato l'iniziativa ed il Sindaco Luca Becciu. Un ringraziamento anche alla Presidente del Partito per la disponibilità mostrata nel accogliere lo spirito costruttivo dell'iniziativa. Per tutti l'appuntamento è a breve ad Oristano per una iniziativa sul tema "Acqua pubblica un diritto per tutti!".

lunedì 16 novembre 2009

1000 Piazze per l'Italia, contro il ddl sulla giustizia

Le piazze che aderiranno all'iniziativa lanciata da Pippo Civati:

Cagliari
mercoledi 18 ore 18 piazza Repubblica
Oristano mercoledi 18 ore 18 piazza Roma
Sassari mercoledi 18 ore 18
Assemini mercoledi 18 ore 18

Analisi documento Bertini-Civati

di Thomas Castangia

In questi mesi sul web sono state elaborate diverse proposte per il funzionamento dei circoli del pd ed in particolare con alcuni amici abbiamo studiato la proposta Bertini-Civati, cercando di elaborare un paio di proposte e di idee da condividere nel partito. Abbiamo analizzato principalmente 4 aspetti che secondo noi costituiscono l'ossatura di un processo federale di radicamento nel territorio.

1. La redistribuzione delle competenze politiche
2. La redistribuzione delle risorse finanziarie
3. L'implementazione di un sistema di valutazione dei diversi livelli territoriali ed il legame tra valutazione e finanziamenti

4. L'implementazione del Sistema Informativoper la Partecipazione (SIPA) previsto dallo statuto.

Sistema Informativo per la Partecipazione (SIPA)


Il documento dice "Tutte le informazioni, compresi gli atti dei circoli saranno inclusi all'interno del Sistema Informativoper la Partecipazione (SIPA), gia' previsto dal partito ma mai sviluppato." ed aggiunge "Il software sviluppato attraverso Scelgo Marino costituisce il giusto prototipo e puo' esserefacilmente implementato per essere gestito a livello nazionale. Attraverso questo sistema, gli iscritti possono anche discutere eventuali mancanze del circolo, se non è possibile farlo di persona (ad esempio perché il circolo è sempre chiuso) ed eventualmente far arrivare la segnalazione ai livelli superiori." Il sistema del SIPA è uno degli assi portanti della futura strutturazione in rete del PD, risulta infatti utilissimo avere per un partito che si definisce luogo aperto e di discussione, uno strumento che consenta di condividere le buone pratiche dei circoli, che consenta lo scambio di idee ed iniziative avendo un approccio "Open Source" rispetto ai documenti, alle iniziative, alle pratiche messe in atto dalle diverse realtà territoriali. Bisognerebbe in tempo breve mettere su un SW anche con funzionalità ridotte che inizi ad implementare l'dea salvo poi procedere con un approccio incrementale, in questa ottica il sistema Scelgo Marino appare forse fin troppo ricco, anche se i suoi strumenti sono ottimi esempi di funzionalità. Positiva anche la sua scalabilità nei vari livelli e le personalizzazioni che consente. Altro strumento ottimo che di recente è stato messo in campo è il Social Network Facedem che andrebbe sfruttato a pieno. Urgente anche in assenza di uno strumento nazionale lo sviluppo di un SIPA regionale che potrebbe fare da esempio per l'iniziativa nazionale.

Sistema di valutazione

Il documento dice "Si stabilisca un numero minimo di eventi e progetti da portare avanti annualmente, in modo proporzionale al numero di iscritti al circolo (per adesso la chiamo «quota»). Se il circolo non e' in grado di raggiungere la propria quota, lo stesso circolo ricevera' un warning il primo anno, successivamente i finanziamenti saranno ridotti ad una quota piu' bassa, fino al commissariamento atto a indire nuove elezioni nel coordinamento fino alla possibile chiusura del circolo. E' imporante stabilire dei criteri minini per definire un circolo «funzionante»." Considerando essenziale la definizione di critiri per la definizione della qualità di funzionamento di un circolo, si evidenziano comunque difficolta nella definizione dei KPI (Key Performance Indicators) di un circolo. Questi dovrebbero valutare la quantita di lavoro svolto, la qualita dell'output di processo e infine i tempi di risposta. Tutto questo rende fondamentale un processo di (BSC) balanced score card che rischia di diventare utopistico se non è semplificato. La proposta potrebbe essere quella di individuare un insieme di parametri base su cui studiare sperimentalmente la valutazione, incrementale a seconda dei livelli e da rendere operativa dopo il testing. Alcuni di questi parametri potrebbero essere il tasso di fideizzazione degli iscritti, il numero di iniziative proporzionalmente al numero di iscrizioni, il tasso ti ricambio tra iscritti, il rapporto tra denaro speso e forza che nel tempo acquisisce il partito. I parametri andrebbero poi nel tempo rivisti ed aggiornati.

Redistribuzione delle competenze politiche

Il documento sostiene che "i circoli devono essere dotati di autonomia di azione politica per competenza (territoriale o ambientale). Gli organismi dirigenti locali e nazionali non devono sovrapporsi alle iniziative prese all'interno di questi limiti, ma in un sistema democratico di confronto e di concertazione, individuare le azioni più opportune da porre in essere per il raggiungimento del risultato politico prefissato." ed aggiunge che "Il funzionamento del partito deve essere garantito da un linea politica nazionale che viene interpretata ai vari livelli su base di competenza." Appare fragile il termine interpretare, le linee politiche locali dei circoli devono essere coerenti con quelle espresse a livello provinciale (per i temi provinciali), a livello regionale (per i temi regionali), a livello nazionale (per i temi nazionali). Il problema è che nessuno si è preso la briga di definire le assegnazioni dei temi ai vari livelli. Non serve in un partito avere sovrapposizioni e un discorso federale non può prescindere dalla definizione dei temi di competenza. Una prima proposta potrebbe essere quella di stabilire che i livelli di competenza siano legati ai temi trattati... Es la sanità è di competenza regionale allora il tema stesso e le linee politiche sono dettate da questo livello. Questo non presuppone che livello provinciale o di circolo non trattino il tema ma che su quel tema debbano rispettare le linee guida del livello competente.

Redistribuzione delle risorse finanziarie

La parte relativa alle risorse finanziarie è sicuramente la più complessa. Il documento si pone come obbiettivoquello di rendere " i circoli autosufficienti da un punto di vista economico" e propone l’utilizzo - oltre che di parte dei proventi giunti dal tesseramento degli iscritti - di parti proporzionali dei rimborsi elettorali (tetto al 50 %) e del contributo degli eletti. In realtà le fonti di finanziamento sono lasciando da parte ricavi vari da eventi / merchandising e lasciti / liberalità, Principalmente tre: tesseramento; rimborsi elettorali ex-legge 3 ; contributi degli eletti. In realtà i fondi andrebbero ripartiti tra 4 livelli circolo, provinciale, regionale, nazionale
Fissare il tetto al 50% dei rimborsi elettorali appare proibitivo, in realta sarebbe bene stabilire per ogni voce una ripartizione cercando un equilibrio generale. Le sottoscrizioni essendo il frutto diretto della capacità di attrazione di iscritti da parte dei circoli dovrebbero essere la loro maggiore fonte di reddito. Una parte pari al 20% potrebbe invece essere trasferito al provinciale. I rimborsi elettorali sono di fonte nazionale e regionale rappresentando la parte più cospicua e vengono al momento ripartiti nei livelli di competenza. Si potrebbe pensare di ripartire cosi nel tesseramento il 70% sul livello di competenza ed a scalare il 20% a quello sottostante ed il 10% a scendere. Sulla terza fonte per ora il funzionamento è il seguente: i contributi degli eletti, forzati o volontari (ma non le vere e proprie liberalità degli eletti) devono andare a beneficiare i rispettivi livelli territoriali: se sono eletti comunali, saranno i circoli; se livello provinciale, il partito a livello provinciale, se a livello regionale, sarà il partito a livello regionale. Anche in questo caso sarebbe positivo usare lo schema 70% 20% 10% al fine di garantire una ripartizione finanziaria sui diversi livelli. Sulla parte degli immobili il documento dice "In quest’ottica si impone la necessita' dell'essere ospitati in immobili di proprietà" ma a rigor di statuto soltanto livello nazionale e regionale hanno autonomia patrimoniale, economica e finanziaria. Gli immobili e gli altri assets devono essere gestiti a livello superiore, forse regionale, forse provinciale, e il singolo circolo deve sostenere soltanto una quota agevolata del fitto. Il circolo deve essere come un negozio di una catena, ha la cassa, ha i suoi ricavi e i suoi costi diretti, ma poi non si preoccupa di acquistare i locali o di prendere un mutuo. Infine sulle verifiche il documento propone "La rendicontazione annuale delle attivita', delle spese sostenute, rispetto a tutte le somme ricevute dal circolo deve essere pubblica, accessibile e chiara a tutti, e mandata agli organismi competenti della federazione." Va bene la trasparenza: conto economico e stato patrimoniale (che sarà minimale) redatti secondo le tecniche del bilancio abbreviato e in accordo con i principi contabili delle s.p.a., come del resto sarà per i bilanci dei livelli superiori. Per il controllo contabile, si propone la seguente scala di sicurezza: circoli = revisore unico provincia = collegio sindacale che fa controllo contabile, fatto da revisori regione = società di revisione nazione = società di revisione iscritta all'albo consob, come è già infatti.

giovedì 12 novembre 2009

Primo incontro - sabato 21 novembre

Il primo incontro è fissato per sabato 21 novembre alle 16 presso il circolo PD di Serrenti. E' prevista la possibilità per ogni partecipante di esporre un piccolo intervento della durata massima di 5 minuti. Chi volesse intervenire è pregato di comunicarlo in modo da venire inserito in lista (in ordine di arrivo).

Eletti e rapporto con i Circoli

di Thomas Castangia

La mancanza di comunicazione tra eletti e iscritti, e quindi dei circoli stessi, è dovuta sia alla mancanza di regole semplici e certe che distinguano i ruoli di eletto e di dirigente in maniera inequivocabile, che alla selezione dei candidati in maniera svincolata dall'attività' territoriale de icircoli.

1) I candidati, a tutti i livelli, vanno selezionati attraverso un processo democratico che parte dal basso, quindi dal Circolo, tramite una scelta politica aperta da sottoporre all'elettorato attivo mediante primarie.
2) È poi necessario valorizzare il rapporto tra eletti ed elettori non più come momento episodico della campagna elettorale, ma nel confronto - costruttivo ed organizzato in assemblee periodiche - volto al raggiungimento di obiettivi di interesse generale.
3) Deve poter vigere il principio del contenimento dei costi nelle campagne elettorali. Al fine di garantire le pari opportunità ed investire sulle persone e sulla “bella politica” piuttosto che sull’immagine, occorre che i candidati si impegnino ad affrontare una campagna elettorale improntata su un serio e severo contenimento dei costi, con l’utilizzo di forme di comunicazione alternative e a basso costo (il web, giornali murali, door to door, contatto diretto dei militanti con lagente nei luoghi d’aggregazione).

MERITO E ORGANISMI DIRIGENTI

1) Il merito tra i circoli deve essere stabilito attraverso un giusto rapporto tra le ore mensili di apertura(10%), le attivita' politiche prodotte, i progetti condotti con le associazioni (50%), il numero diiscritti (5%), i risultati del voto del circolo in relazione alla media del partito nella città (15%) e rispetto alle votazioni precedenti nello stesso territorio (25%). Attraverso questo meccanismo i circoli verranno valutati e a questo corrispondera' il finanziamento ricevuto, oltre ai proventi del tesseramento.
2) Urge una riforma strutturale degli Organismi Dirigenti in senso meritocratico e democraticamente selettivo che ne riduca il numero e ne riduca i membri, accorciando la linea decisionale tra vertice nazionale e singoli circoli territoriali o di ambiente.
3) Il numero di delegati da inviare alle convenzioni va dato in base esclusivamente al numero dei voti e non degli iscritti per evitare forme di tesseramento opaco e non condizionare in questo modo la vita democratica del partito.

MERITO E VOLONTARI

Compito del militante non è solo portare avanti i propri valori e le iniziative di suo gradimento, ma anche contribuire attivamente alle iniziative democraticamente decise dal partito a tutti i livelli (dal circolo al nazionale) e al funzionamento ordinario delle struttura del partito. Pur non potendo pretendere di misurare oggettivamente tutti i contributi forniti, attraverso il SIPA viene registrato ognivolta che sia possibile il contributo volontario dato da ogni militante alle iniziative del Partito, al suo funzionamento ed alla sua apertura verso l’esterno. Il Partito Democratico deve diventare più aperto e favorire il rinnovamento, a tutti i livelli.

INCOMPATIBILITA’

1) Va prevista l'incompatibilità' assoluta tra candidatura per il partito e assunzione da parte del Partito stesso.
2) Le cariche di dirigente locale e di eletto devono avere un limite temporale (2 volte consecutive) in modo da garantire il ricambio.

I Circoli del PD

Thomas Castangia

Riprendo e riassumo alcune idee contenute nel documento Bertini-Civati-Gaudio sul ruolo ed il finanziamento dei circoli.

L'idea cardine è quella di creare dei circoli che si muovano e vadano verso la società, verso l'esterno. Questo è possibile solo se pensiamo il circolo come se fosse formato non solo dalle persone ma anche dai simpatizzanti, dalle associazioni, in maniera inclusiva. Far partecipare attivamente i cittadini e le associazioni attraverso la proposta e l’organizzazione di confronti su temi specifici, dando la possibilità agli stessi di avere reale voce in capitolo nelle deliberazioni sulle posizioni da assumere e le scelte da compiere inqueste. Organizzare eventi sociali e culturali che abbattano il muro di diffidenza che spesso divide gli iscritti dai non iscritti.

Ruolo dei circoli

PARTECIPAZIONE

1) Va costituita un'anagrafe dell'elettorato attivo che individui gli iscritti. Inoltre, andrebbe costituita un'anagrafe per coloro che intendano registrarsi e partecipare alla vita democratica del circolo e del Partito. Questi devono avere la possibilità di essere coinvolti dal Circolo territoriale/ambientale nei referendum consultivi, nelle primarie e nelle doparie, nelle deliberazioni sulle politiche di indirizzo e nella formulazione delle candidature e delle liste di qualsiasi livello.
2) È necessario prevedere l’utilizzo di nuove forme di coinvolgimento su temi specifici (per es. ambiente, scuola, sicurezza, viabilità…) nelle quali gruppo dirigente locale, iscritti ed elettorato attivo si confrontino e si spendano su singole questioni locali, costruendo fattivamente una cultura democratica e riformista e contribuendo al radicamento nella società. Utilizzare e promuovere le campagne politiche. Si tratta di strumenti con i quali definire – anche su suggerimento e proposta dell’elettorato attivo - un obiettivo e un termine (es. recuperare un’area verde degradata - migliorare la viabilità di zona - recuperare spazi e immobili pubblici a fini sociali - organizzare un cinema d’essai - vigilare sulla spazzatura periodica delle strade per migliorare la loro pulizia, ecc.).
3) Poiché le associazioni sono legate al territorio e sono il luogo dove si fa educazione al rispetto del territorio, diventa importante poterle coinvolgere. Le associazioni a loro volta hanno problemi a trovare un referente politico/istituzionale. Quindi e' interesse comune, di circoli e associazioni, poter riunire le due competenze nel migliore dei modi. I circoli potrebbero essere il punto di incontro delle attivita' associative. E' importante stabilire degli incontri periodici con tutte le associazioni del territorio su un particolare tema (ambiente, discrimimazione, solidarieta'), stabilire un progetto che presenti un interesse per la collettivita' e, dunque, si proporra' la ricerca di eventuali fondi attraverso gli eletti. I Circoli, dunque, diventano luoghi aperti dove e' possibile per tutti – iscritti e non - progettare e sperimentare insieme, direttamente, attività politica, proporre iniziative sociali di interesse (per es. un punto d’ascolto fiscale e assistenza legale), organizzare gruppi d’acquisto solidale, promuovere incontri socio-culturali, dare modo alle associazioni di territorio di farsi conoscere presentando e promuovendo le proprie attività. Si favorisce in modo virtuoso un incremento delle iscrizioni al Partito grazie al clima favorevole di conoscenza e fiducia reciproca creato dalla condivisone del lavoro e dalla soddisfazione per irisultati ottenuti.
4) Per favorire l’inclusione e la partecipazione, va modificata la norma che inserisce il criterio della residenza per l’iscrizione al circolo

AUTONOMIA E FINANZIAMENTO

La presenza sul territorio e' la precondizione essenziale per il radicamento nella società.

1) A tal fine i circoli devono essere dotati di autonomia di azione politica per competenza (territoriale oambientale). Gli organismi dirigenti locali e nazionali non devono sovrapporsi alle iniziative prese all'interno di questi limiti, ma in un sistema democratico di confronto e di concertazione, individuare le azioni più opportune da porre in essere per il raggiungimento del risultato politico prefissato.
2) Il funzionamento del partito deve essere garantito da un linea politica nazionale che viene interpretata ai vari livelli su base di competenza.
3) È inoltre necessario che i circoli si rendano autosufficienti da un punto di vista economico con l’utilizzo - oltre che di parte dei proventi giunti dal tesseramento degli iscritti - di parti proporzionali dei rimborsi elettorali (tetto al 50 %) e del contributo degli eletti.
4) In quest’ottica si impone la necessita' dell'essere ospitati in immobili di proprietà cosi' da utilizzare la propria sede nel modo più opportuno a sviluppare un’azione politica non sottoposta a vincoli di alcun tipo e le più opportune attività che possano consentire l’autofinanziamento dei circoli stessi.
5) Si istituisca poi un Fondo di Solidarieta’, tra le varie Federazioni Regionali, Provinciali e cittadine. Lo scopo di un Fondo di solidarieta' deve essere quello di favorire circoli/province/regioni laddove esistano circoli appena aperti oppure zone dove il voto al partito non e' favorevole.
6) Si stabilisca un numero minimo di eventi e progetti da portare avanti annualmente, in modo proporzionale al numero di iscritti al circolo (per adesso la chiamo «quota»). Se il circolo non e' ingrado di raggiungere la propria quota, lo stesso circolo ricevera' un warning il primo anno, successivamente i finanziamenti saranno ridotti ad una quota piu' bassa, fino al commissariamento atto a indire nuove elezioni nel coordinamento fino alla possibile chiusura del circolo. E' imporante stabilire dei criteri minini per definire un circolo «funzionante».
7) La rendicontazione annuale delle attivita', delle spese sostenute, rispetto a tutte le somme ricevute dal circolo deve essere pubblica, accessibile e chiara a tutti, e mandata agli organismi competenti della federazione.

TRASPARENZA

Gli atti dei circoli e degli organismi dirigenti devono essere resi pubblici sia online che in versionecartacea presso le proprie sedi.

1) I circoli territoriali devono garantire orari e giorni di apertura settimanale/mensile. Qualora questo non fosse possibile il circolo va fatto prima commissariare, indicendo nuove elezioni del coordinamento ed eventualmente, confluire nel piu' vicino territorialmente. Questo e' conforme ad una idea di meno circoli ma funzionanti. Questo evita anche che circoli chiusi possano avere tessere.
2) I coordinamenti dei circoli si impegnino a rendere esecutivo il codice etico del Partito Democratico, nei confronti di qualunque membro, anche quelli appartenenti al coordinamento stesso.
3) Tutte le informazioni, compresi gli atti dei circoli saranno inclusi all'interno del Sistema Informativoper la Partecipazione (SIPA), gia' previsto dal partito ma mai sviluppato.
4) Il software sviluppato attraverso Scelgo Marino costituisce il giusto prototipo e puo' esserefacilmente implementato per essere gestito a livello nazionale. Attraverso questo sistema, gli iscritti possono anche discutere eventuali mancanze del circolo, se non è possibile farlo di persona (ad esempio perché il circolo è sempre chiuso) ed eventualmente far arrivare la segnalazione ai livelli superiori.

COMUNICAZIONE

1) Attraverso il SIPA, si rende necessaria la costruzione di una banca dati dove i circoli inseriscano le loro attività e le loro proposte da sottoporre agli iscritti e agli organi dirigenti del Partito e dove è possibile creare le condizioni per organizzare insieme ad altri circoli attività d’interesse comune sia nello stesso territorio che in luoghi più distanti.
2) Lo stesso database deve costituire il primo posto dove i circoli possano rivolgersi, postando e creando dei forum per la risoluzione dei loro problemi. Le soluzioni diventano di dominio pubblico consentendo ai circoli una maggiore e piu' proficua attivita' politica.
3) Occorre, inoltre, un punto d’ascolto nazionale ove i circoli possano rivolgersi, un centro d’informazione raggiungibile anche con un numero verde, a totale disposizione di chi lavora e opera nei circoli.