giovedì 12 novembre 2009

I Circoli del PD

Thomas Castangia

Riprendo e riassumo alcune idee contenute nel documento Bertini-Civati-Gaudio sul ruolo ed il finanziamento dei circoli.

L'idea cardine è quella di creare dei circoli che si muovano e vadano verso la società, verso l'esterno. Questo è possibile solo se pensiamo il circolo come se fosse formato non solo dalle persone ma anche dai simpatizzanti, dalle associazioni, in maniera inclusiva. Far partecipare attivamente i cittadini e le associazioni attraverso la proposta e l’organizzazione di confronti su temi specifici, dando la possibilità agli stessi di avere reale voce in capitolo nelle deliberazioni sulle posizioni da assumere e le scelte da compiere inqueste. Organizzare eventi sociali e culturali che abbattano il muro di diffidenza che spesso divide gli iscritti dai non iscritti.

Ruolo dei circoli

PARTECIPAZIONE

1) Va costituita un'anagrafe dell'elettorato attivo che individui gli iscritti. Inoltre, andrebbe costituita un'anagrafe per coloro che intendano registrarsi e partecipare alla vita democratica del circolo e del Partito. Questi devono avere la possibilità di essere coinvolti dal Circolo territoriale/ambientale nei referendum consultivi, nelle primarie e nelle doparie, nelle deliberazioni sulle politiche di indirizzo e nella formulazione delle candidature e delle liste di qualsiasi livello.
2) È necessario prevedere l’utilizzo di nuove forme di coinvolgimento su temi specifici (per es. ambiente, scuola, sicurezza, viabilità…) nelle quali gruppo dirigente locale, iscritti ed elettorato attivo si confrontino e si spendano su singole questioni locali, costruendo fattivamente una cultura democratica e riformista e contribuendo al radicamento nella società. Utilizzare e promuovere le campagne politiche. Si tratta di strumenti con i quali definire – anche su suggerimento e proposta dell’elettorato attivo - un obiettivo e un termine (es. recuperare un’area verde degradata - migliorare la viabilità di zona - recuperare spazi e immobili pubblici a fini sociali - organizzare un cinema d’essai - vigilare sulla spazzatura periodica delle strade per migliorare la loro pulizia, ecc.).
3) Poiché le associazioni sono legate al territorio e sono il luogo dove si fa educazione al rispetto del territorio, diventa importante poterle coinvolgere. Le associazioni a loro volta hanno problemi a trovare un referente politico/istituzionale. Quindi e' interesse comune, di circoli e associazioni, poter riunire le due competenze nel migliore dei modi. I circoli potrebbero essere il punto di incontro delle attivita' associative. E' importante stabilire degli incontri periodici con tutte le associazioni del territorio su un particolare tema (ambiente, discrimimazione, solidarieta'), stabilire un progetto che presenti un interesse per la collettivita' e, dunque, si proporra' la ricerca di eventuali fondi attraverso gli eletti. I Circoli, dunque, diventano luoghi aperti dove e' possibile per tutti – iscritti e non - progettare e sperimentare insieme, direttamente, attività politica, proporre iniziative sociali di interesse (per es. un punto d’ascolto fiscale e assistenza legale), organizzare gruppi d’acquisto solidale, promuovere incontri socio-culturali, dare modo alle associazioni di territorio di farsi conoscere presentando e promuovendo le proprie attività. Si favorisce in modo virtuoso un incremento delle iscrizioni al Partito grazie al clima favorevole di conoscenza e fiducia reciproca creato dalla condivisone del lavoro e dalla soddisfazione per irisultati ottenuti.
4) Per favorire l’inclusione e la partecipazione, va modificata la norma che inserisce il criterio della residenza per l’iscrizione al circolo

AUTONOMIA E FINANZIAMENTO

La presenza sul territorio e' la precondizione essenziale per il radicamento nella società.

1) A tal fine i circoli devono essere dotati di autonomia di azione politica per competenza (territoriale oambientale). Gli organismi dirigenti locali e nazionali non devono sovrapporsi alle iniziative prese all'interno di questi limiti, ma in un sistema democratico di confronto e di concertazione, individuare le azioni più opportune da porre in essere per il raggiungimento del risultato politico prefissato.
2) Il funzionamento del partito deve essere garantito da un linea politica nazionale che viene interpretata ai vari livelli su base di competenza.
3) È inoltre necessario che i circoli si rendano autosufficienti da un punto di vista economico con l’utilizzo - oltre che di parte dei proventi giunti dal tesseramento degli iscritti - di parti proporzionali dei rimborsi elettorali (tetto al 50 %) e del contributo degli eletti.
4) In quest’ottica si impone la necessita' dell'essere ospitati in immobili di proprietà cosi' da utilizzare la propria sede nel modo più opportuno a sviluppare un’azione politica non sottoposta a vincoli di alcun tipo e le più opportune attività che possano consentire l’autofinanziamento dei circoli stessi.
5) Si istituisca poi un Fondo di Solidarieta’, tra le varie Federazioni Regionali, Provinciali e cittadine. Lo scopo di un Fondo di solidarieta' deve essere quello di favorire circoli/province/regioni laddove esistano circoli appena aperti oppure zone dove il voto al partito non e' favorevole.
6) Si stabilisca un numero minimo di eventi e progetti da portare avanti annualmente, in modo proporzionale al numero di iscritti al circolo (per adesso la chiamo «quota»). Se il circolo non e' ingrado di raggiungere la propria quota, lo stesso circolo ricevera' un warning il primo anno, successivamente i finanziamenti saranno ridotti ad una quota piu' bassa, fino al commissariamento atto a indire nuove elezioni nel coordinamento fino alla possibile chiusura del circolo. E' imporante stabilire dei criteri minini per definire un circolo «funzionante».
7) La rendicontazione annuale delle attivita', delle spese sostenute, rispetto a tutte le somme ricevute dal circolo deve essere pubblica, accessibile e chiara a tutti, e mandata agli organismi competenti della federazione.

TRASPARENZA

Gli atti dei circoli e degli organismi dirigenti devono essere resi pubblici sia online che in versionecartacea presso le proprie sedi.

1) I circoli territoriali devono garantire orari e giorni di apertura settimanale/mensile. Qualora questo non fosse possibile il circolo va fatto prima commissariare, indicendo nuove elezioni del coordinamento ed eventualmente, confluire nel piu' vicino territorialmente. Questo e' conforme ad una idea di meno circoli ma funzionanti. Questo evita anche che circoli chiusi possano avere tessere.
2) I coordinamenti dei circoli si impegnino a rendere esecutivo il codice etico del Partito Democratico, nei confronti di qualunque membro, anche quelli appartenenti al coordinamento stesso.
3) Tutte le informazioni, compresi gli atti dei circoli saranno inclusi all'interno del Sistema Informativoper la Partecipazione (SIPA), gia' previsto dal partito ma mai sviluppato.
4) Il software sviluppato attraverso Scelgo Marino costituisce il giusto prototipo e puo' esserefacilmente implementato per essere gestito a livello nazionale. Attraverso questo sistema, gli iscritti possono anche discutere eventuali mancanze del circolo, se non è possibile farlo di persona (ad esempio perché il circolo è sempre chiuso) ed eventualmente far arrivare la segnalazione ai livelli superiori.

COMUNICAZIONE

1) Attraverso il SIPA, si rende necessaria la costruzione di una banca dati dove i circoli inseriscano le loro attività e le loro proposte da sottoporre agli iscritti e agli organi dirigenti del Partito e dove è possibile creare le condizioni per organizzare insieme ad altri circoli attività d’interesse comune sia nello stesso territorio che in luoghi più distanti.
2) Lo stesso database deve costituire il primo posto dove i circoli possano rivolgersi, postando e creando dei forum per la risoluzione dei loro problemi. Le soluzioni diventano di dominio pubblico consentendo ai circoli una maggiore e piu' proficua attivita' politica.
3) Occorre, inoltre, un punto d’ascolto nazionale ove i circoli possano rivolgersi, un centro d’informazione raggiungibile anche con un numero verde, a totale disposizione di chi lavora e opera nei circoli.

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